Topolini, mici e pinguini innamorati

Storie dal fantastico zoo dello swing italiano

Non può certo passare inosservato un fenomeno che ha attraversato tutta la produzione della canzonetta sincopata della fine degli anni Trenta e dell’inizio degli anni Quaranta: molti di quei simpatici motivetti, che avevano impegnato le penne dei migliori autori e compositori e le ugole dei più valenti interpreti del periodo, avevano per protagonisti gli animali.

Il pinguino innamorato, Il gatto in cantina, La canzone delle mosche, Maramao perché sei morto, La sardina innamorata… canzoni che allestirono un fantastico zoo al servizio dello swing e – a maggior ragione – della necessaria evasione dal contingente (un regime in agonia, le ristrettezze economiche dovute alle sanzioni, le leggi liberticide, l’avvicinarsi di una guerra…)

Fatta salva la tradizione millenaria della favola con interpreti zoomorfi (Esopo, Fedro e i loro epigoni più moderni) una ragione era senz’altro da rintracciare nelle programmazioni cinematografiche di quegli anni, che dalla metà degli anni Trenta cominciarono ad ospitare i primi cartoni animati di Walt Disney, le “Silly Symphonies”, il cui titolo nel nostro Pese venne italianizzato in “Sinfonie Allegre”.

I programmi leggeri dell’EIAR e tutta la pletora di artisti che vi gravitavano intorno intuirono immediatamente il grosso successo di questi cortometraggi animati e si impegnarono da subito a creare canzoncine in sintonia con quel mondo fantastico.

“Topolini, mici e pinguini innamorati” è uno spettacolo che racconta in modo leggero, ma ricco di aneddoti e informazioni questo periodo e questo repertorio: una divertente lezione di storia del costume arricchita da una selezione di divertenti canzoni interpretate dalle sorelle canterine che hanno fatto dello swing una missione di vita.

Ecco alcune foto dello spettacolo:

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